Anteprima: Paranormal Activity

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K4ppa
view post Posted on 3/2/2010, 20:42




Genere: Horror
Titolo originale: Paranormal Activity
Nazione: Stati Uniti
Anno produzione: 2007
Durata: 86'
Regia: Oren Peli
Cast: Katie Featherston, Micah Sloat, Michael Bayouth, Amber Armstrong, Mark Fredrichs
Produzione: Blumhouse Productions
Distribuzione: Filmauro
Sceneggiatura: Oren Peli
Uscita americana: 16 ottobre 2009
Uscita italiana: 5 febbraio 2010
Links: Sito del film (in inglese) - Sito del film (italiano)


Sento sussurrare il mio nome, di notte...
Katie e Micah, giovane coppia che vive nella periferia di San Diego, si trovano ad affrontare alcuni fenomeni di natura inspiegabile: rumori, passi, sussurri nel bel mezzo della notte, luci che si accendono senza motivo... viene da chiedersi se la loro bella villetta a due piani non sia stregata. Ma la realtà è un po' diversa. Perché agli occhi di Katie questi fenomeni non hanno nulla di nuovo, giacché li subisce sin dall'età di otto anni.
I due interpellano un sensitivo, il quale rivela loro la natura della "presenza": non si tratta di uno spettro, ma di un demone che, per qualche ragione, desidera Katie. Micah decide allora di continuare ininterrottamente a filmare ciò che accade nella casa, con la speranza di trovare una soluzione...

Paranormal Activity Project
Ma avevamo davvero bisogno di un film come Paranormal Activity? La domanda è ovviamente retorica e provocatoria, poiché non si discute la libertà creativa di un autore, né la sua legittima speranza di vedere una propria opera pubblicata o distribuita. Eppure, restano molti dubbi sui meriti effettivi di un film che, inutile negarlo, si è voluto trasformare in un "caso" cinematografico a tutti i costi sull'onda delle pressanti richieste popolari, e tutto ciò in barba alle molte altre produzioni che attendono tutt'ora un canale distributivo, pur vantando maggiore originalità e innovatività. Ma l'astuzia della Paramount e il potenziale commerciale di Paranormal Activity hanno avuto la meglio.
Decisamente più simile al "pionieristico" Blair Witch Project (anche per l'impiego di tecniche d'improvvisazione note come retroscripting) piuttosto che ai recenti Rec et similia, il film dell'israelo-americano Oren Peli è stato realizzato in assoluta indipendenza, giocando maliziosamente sull'irrazionalità di certe nostre paure: un luogo conosciuto (la casa) che nel buio perde tutta la sua familiarità, i silenzi notturni violati da rumori incomprensibili, l'aura perturbante del sovrannaturale... insomma tutto quello che il pubblico si aspetta, e in parte desidera. Peli costruisce quindi il suo mockumentary sull'alternanza fra sequenze di tensione e di stasi - ovvero, fra notte e giorno - presentando una struttura narrativa sostanzialmente opposta rispetto ad altri falsi documentari "di genere"; se Rec, Diary of the Dead e Cloverfield rispettavano l'unità aristotelica di tempo e non quella di luogo, qui invece avviene esattamente il contrario, anche perché il punto di convergenza di tutte le inquietudini è proprio la casa, non tanto la presenza demoniaca in sé.
Inevitabile quindi parlare di paura dell'invisibile (o meglio, del non-visibile) e di timore per le attese più che per le azioni che ne seguono. Ma il film è sin troppo furbo per potersi fregiare di una base teorica, e in definitiva appare soltanto un giocattolo con limitate capacità di attrazione, senz'altro abile a sfruttare sia i due bravi interpreti sia alcune scelte di messa in scena (le inquadrature fisse al posto della consueta camera a mano) per generare turbamento e blandi spaventi nello spettatore.
Resta però ben poco, oltre a una sapiente operazione di marketing: la poetica degli orrori fuori campo, quella vera, lasciamola a Carpenter e soci.
 
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