Recensione: Alien vs Predator

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K4ppa
view post Posted on 5/2/2010, 18:45




Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe in un incontro fra un Predator, il classico space marine e l'alieno per antonomasia?

La Fox Interactive prova a risolvere il problema posto nel cappello introduttivo con questo titolo che ci dà la possibilità di sperimentare nuovi, insoliti punti di vista.
Se, infatti, con l'Alien proveremo l'ebbrezza di correre attaccati alle pareti, con il Predator potremo sfruttare un letale armamento, mentre con lo space marine dovremo fare affidamento sulla tecnologia terrestre che ci permette di avere un rilevatore di movimento, un amplificatore di luce ed una notevole varietà di armi.
Ci sembra di ritrovare in questo titolo le tipologie (ovviamente opportunamente reinterpretate) presenti in Starcraft: una versatile fazione umana, una aliena impostata sulle possibilità fisiche ed una dipendente dalla tecnologia.
Il gioco è strutturato in tre serie di missioni, una per ogni razza, comprendenti 5/6 episodi più 5 quadri bonus.


Vestiamo i panni del marine ed affrontiamo la situazione...

Dopo aver configurato un notevole numero di tasti ed aver assistito ad un non eccelso filmato, ci ritroviamo nel nostro alloggio.
Inizia la caccia all'Alien!
Avanziamo fra stanze e corridoi ricevendo ordini tramite i terminali disseminati nella base.
Dopo pochi corridoi la nostra spavalderia viene messa a dura prova dalle luci intermittenti che rendono particolarmente difficoltoso l'uso dell'amplificatore di luce e da sinistri sibili che risuonano fra un "beep" ed il successivo del rilevatore di movimento.
Un "beep" più marcato e fuori ritmo, facciamo fuoco a volontà verso l'oscuro corridoio ed il corpo di un Alien, grondante pericoloso acido, si stacca dal soffitto e si accascia ad un palmo da noi.

Proviamo a cambiare punto di vista: Alien

La prima sensazione è di disorientamento: l'Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri.
All'inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo "a prenderci gusto"...
Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile.
Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme.
Bruciamo assieme.Ed ora il Predator

Dispositivo di occultamento, armi a puntamento automatico, scudi, visione con zoom incorporato ed un discreto arsenale rendono il Predator un pericoloso avversario.
All'inizio è fin troppo facile: visione termica, shoulder cannon e, nelle situazioni un po' più affollate, invisibilità ed un po' di sano "cecchinaggio" consentono di avanzare speditamente fra i quadri.
Il limite del Predator è nella velocità di ricarica della sua incredibile tuta: dal momento che molte armi, gli scudi, il dispositivo di occultamento e i MediKit assorbono energia, si rischia di rimanere "a secco" nei momenti meno indicati e non sempre si riesce a trovare un angolo tranquillo dove aspettare che la tuta si ricarichi.

Proseguendo nelle missioni si apprezza il motore grafico che si dimostra fluido e particolarmente efficace nei giochi di luce; molto belli gli effetti associati al Predator, in particolare lo zoom e la visuale termica, sicuramente d'effetto le due visuali dell'Alien.
Molto belli i modelli degli Alien mentre rimangono nella media quelli dei marine. Peccato che saltuariamente si vedano linee di congiunzione fra poligoni e che la varietà di avversari sia molto limitata.

Ciò che ci ha maggiormente impressionato è la sezione audio: soprattutto disabilitando la riproduzione da CD, si può sperimentare una delle più efficaci caratterizzazioni sonore sentite in un videogioco e spesso, giocando con il marine, ci si ritrova a trattenere il respiro per cercare di "sentire" l'alieno di turno.
Il numero di quadri disponibili per ogni campagna (ricordiamo che c'è una campagna per ogni specie) è limitato ma la presenza di tre campagne, la necessità di dover adattare lo stile di combattimento a seconda di chi impersoniamo e la presenza dei quadri bonus ci consentono di esprimere un giudizio positivo sulla longevità in single player.
Il discorso multiplayer è più complesso: se si gioca in molti, la presenza di modalità non standard e la possibilità di creare dei gruppi di marine "specialisti" rendono il titolo estremamente interessante, se, invece, si ha a disposizione un numero ridotto di computer, ci si scontrerà con alcune carenze nelle impostazioni multiplayer (ad esempio non è possibile definire il numero di Alien controllati dal computer). In entrambi i casi il numero di mappe multiplayer è basso.
La giocabilità del titolo è complessivamente molto buona a patto di riuscire a "domare" l'Alien: mentre con il marine e con il Predator riusciremo a riciclare buona parte dell'esperienza accumulata in altri titoli del genere, con l'Alien dovremo stravolgere il nostro stile di gioco ed avvicinarlo, forse, più a quello di un titolo come Descent che a quello "tipo-Quake".

Indispensabile la patch disponibile nel sito della Fox Interactive per abilitare il savegame anche a missione in corso: sebbene ciò contribuisca a "rompere" l'atmosfera riteniamo opportuno poter salvare quando vogliamo.

Purtroppo l'unica innovazione del titolo è nella possibilità di scelta della razza, per il resto si nota un passo indietro rispetto ad altri concorrenti: la profondità del gioco è minima e la difficoltà degli "enigmi" bassissima.
Consigliamo, quindi, questo titolo a tutti gli appassionati del genere Quake avvertendo che troveranno un discreto livello di difficoltà nei combattimenti, facili enigmi e che, soprattutto, dovranno imparare a giocare diversamente a seconda della specie scelta.
La necessità di variare lo stile di gioco diventa ancora più marcata in multiplayer: tenderemo agguati al buio e dall'alto con l'Alien, eseguiremo azioni da cecchino con il Predator e ricercheremo confronti "a distanza" e su spazi aperti con il marine.
 
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